In questa narrazione sorprendente che è la vita, l’uomo ha guardato prima ai miti, poi alle fiabe, come un marinaio alle stelle. Qualcosa in quelle narrazioni, trasmesse dalla notte dei tempi prima oralmente poi per iscritto, sembrava suggerire rotte che erano allo stesso tempo individuali e collettive, simboliche e reali.
Grazie a queste, sappiamo che ci attendono passaggi non evitabili - ad un bivio dell’esistenza, ai margini di un bosco, al compimento di una certa età dell'anima - preannunciati da segni precisi. Da bambini li riconoscevamo così bene, quando comparivano nella fiaba, che in un fremito sapevamo che stava per accadere qualcosa che avrebbe cambiato per sempre l’esistenza del/la protagonista e che nulla avrebbe potuto impedirlo.
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