
L’ecosistema in noi
E se cominciassimo a considerare l’essere umano un ecosistema, e l’anima il nostro mondo naturale al confine tra interno ed esterno?
“Il cuore conserva ciò che l’orecchio ha inteso” (proverbio africano del Mayombe)
La nostra è una cultura prevalentemente visiva. Sebbene guardare non significhi automaticamente vedere, la vista è il nostro canale sensoriale preferenziale. Guardiamo quando vogliamo capire, decifrare, apprezzare, controllare. E “non crediamo ai nostri occhi”, giustamente, quando non ci capacitiamo di qualcosa.
Ma la vista rileva solo parte delle informazioni disponibili ai sensi. Quando chiudiamo gli occhi, o quando la fonte di informazione non è visibile, l’attenzione seleziona l’udito scoprendo una varietà di dettagli che altrimenti non coglieremmo. Sfumature sonore, microaggiustamenti, increspature di voce: un vero sottotesto che aggiunge elementi alla storia.
Mentre la vista finalmente riposa, il paesaggio immaginale si arricchisce di particolari.
Per questo alcune storie ci piace sussurrarle all’orecchio.
E se cominciassimo a considerare l’essere umano un ecosistema, e l’anima il nostro mondo naturale al confine tra interno ed esterno?
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