“Penso che il passaggio che facciamo in questa vita è conoscerci, se non ci diamo questa opportunità l’abbiamo buttata via. Devi rispondere a “Io chi sono?” perché se no sarai una mamma che va in crisi quando i figli sono grandi, una moglie che va in crisi quando l'amore non è più idilliaco, una che si alza al mattino e sbuffa perché deve andare a fare un lavoro che non le piace! Che senso ha?”
Consuetudine vuole che quando una donna contatta la sua forza, la grinta, la rabbia, si dica di lei (e lei stessa dica di sè) che ha tirato fuori la sua parte maschile. E d’altra parte di un uomo sensibile e con qualità delicate si dice che abbia una parte femminile molto sviluppata. A ribadire il fatto che è tutta una questione culturale, mi piace rappresentare Cinzia nella mia mente come un sole che non smette mai di splendere, come in molte tradizioni veniva abitualmente raffigurata la donna.
Questo contenuto fa parte del progetto narrativo “Fioriture”, che racconta in forma di intervista storie di donne che hanno vissuto una (o più fasi di) morte-trasformazione-rinascita e hanno voluto raccontarsi a Mycelica. Leggi anche le altre interviste. Vuoi raccontare la tua storia? Contatta Mycelica. |
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