“La natura non è perfetta: la perfezione è solo una nostra narrazione”. Telmo Pievani1
"Niente ti impedirà di essere creativo come la paura di sbagliare. La creatività non è un talento. È un modo di operare, è la capacità di giocare. Giocare è sperimentare: "Cosa succede se faccio questo?", "Cosa succederà se faccio quello?" "E se?.." L'essenza stessa della giocosità è l'apertura a tutto ciò che può accadere, la sensazione che qualsiasi cosa accada va bene. Quindi non puoi essere giocoso se hai paura che muoverti in una certa direzione sia sbagliato, qualcosa che non avresti dovuto fare. Sei libero di giocare o non lo sei. Quindi il modo migliore per acquisire la sicurezza di farlo è sapere che mentre crei, niente è sbagliato!" John Cleese
Foglio bianco. Accanto, una confezione intonsa di acquarelli, una matita, la gomma pane.
Una tastiera di pianoforte, le dita pronte. Nessun altro nella stanza.
Uno specchio formato parete, musica di sottofondo, una coreografia da inventare.
Lo schermo del pc in attesa della prima frase del tuo primo racconto.
E tra te e quel foglio, tra te e quei tasti laccati o lo specchio o lo schermo: il precipizio.
Niente come la paura di sbagliare può bloccare la creatività. Perché? Perché la paura di sbagliare inibisce il movimento spontaneo verso la vita, su cui la creatività poggia. Pensiamoci un attimo. Quando qualcosa ci spaventa di solito facciamo una di queste 3 cose: aggredirla, evitarla e se nessuna delle due strade è percorribile paralizzarci. A queste 3 opzioni sono riconducibili le infinite varianti che mettiamo in atto ogni giorno davanti alle difficoltà della vita: andare incontro al problema, arrabbiarci, giocare d'anticipo, attivarci per sgombrare la strada, cambiare strada, avvilirci, rinunciare, chiuderci a riccio.
Ed è un bene che l'evoluzione ci abbia fornito più assi nella manica ma qui sembra esserci un paradosso: non è proprio nel territorio della creatività che dovremmo poterci muovere liberi dalla paura di sbagliare, dal risultato, dal giusto, dal senso, dal previsto? Liberi di esplorare, improvvisare e vedere “cosa succede se...”’?
Eppure a bloccare la mano sul foglio bianco è proprio la pre-occupazione di fare qualcosa che non ha senso, che è inutile, fuori canone o non abbastanza ben fatto. È l’impossibilità, spesso il divieto, di essere spontanei. Ogni storia di creatività inibita è diversa dalle altre ma tutte sembrano avere in comune la stessa paura: quella di essere se stessi.
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