Storie che curano, ispirano, connettono…

Ecopoetiche

Poesie come corpi che abitano la terra. Ci dicono che siamo luce che filtra tra i rami, fremito di foresta, orme veloci sulla neve. Poeti e cantastorie hanno il dono e il talento di trasformare la nostalgia in desiderio, quello di sentirci parte di un’unica matrice. Come guardiani di soglie invisibili, vedette-oracolo che ogni comunità spedisce ai confini delle terre conosciute, intercettano le forze in movimento tra i mondi e le traducono per noi. A patto di non svelarne completamente il mistero.

diventare indigeni

Diventare indigeni

Starhawk e Eliane Brum: non potevano essere che due donne, una ecofemminista ed una scrittrice, a spiegarci perchè dovremmo tutti diventare indigeni.

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foresta

Come fossi foresta

Chissà se Márcia Theóphilo e Michele Giovagnoli si sono mai incontrati. Ma sembrano sapere esattamente com’è sentire scorrere la foresta nelle vene.

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ovunque ascolta ecopoetiche

Ovunque ascolta

Orecchio a terra, possiamo tornare a sentire. Conosciamo quella lingua, il dna non cancella: silenzia. Tornare a sentire è tornare a casa, finalmente.

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copertina madre bosco

Madre bosco

“Alberi madre”, “bosco famiglia”. Quali altre parole devono usare i poeti (e qualche scienziata) perchè finalmente ci decidiamo a capire?

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